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Dragon Fruit

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Il Frutto del Drago  è molto popolare in Sud America oltre ad essere coltivato anche in Vietnam, Thailandia, Malaysia, Taiwan e recentemente introdotto a Burgos, llocos Norte, nel nord delle Filippine. Pitaya o pitihaya è il nome con cui il frutto è conosciuto a livello locale. E’ un frutto somigliante ad un cactus che produce frutti a forma di pera con una dolce polpa bianca o rosa. Secondo medici ed esperti della nutrizione, il frutto del drago è ricco di fibra che aiuta l’eliminazione delle scorie, e che contiene alti livelli di vitamina C, calcio e fosforo. Tra le proprietà nutrizionali anche gli alti livelli di antiossidanti che possono prevenire il cancro, ipertensione,diabete, reumatismi e infezioni delle vie urinarie. Le piante del frutto del drago hanno una vita di circa 50 anni.

Dragon fruit può essere consumato crudi, la polpa e i fiori possono anche essere cucinati come verdura, utilizzati come contorno a pesce o carne in ricette come lo Sinigang (zuppa agrodolce fermentata) e il Bulalo (bollito di gamba di manzo).

I fiori essiccati possono essere tagliati in pezzi e cotti. Anche la pelle può essere cucinata come marmellata o gelatina, oppure bollita come tè.

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La Sfogliatella

La sfogliatella nasce nel XVIII secolo nel conservatorio di Santa Rosa da Lima, che si trova a Conca dei Marini, sulla Costiera Amalfitana, in provincia di Salerno. La sfogliatella nasce quasi per caso: un giorno era avanzata nella cucina del convento un po’ di pasta di semola, ma la suora addetta alla cucina, invece di buttarla, aggiunse un po’ di frutta secca, zucchero e limoncello, ottenendo così un ripieno. Utilizzò allora un cappuccio di pasta sfoglia per ricoprire il ripieno e ripose tutto nel forno ben caldo. Il dolce riscosse molto successo tra le suore e gli abitanti delle zone vicine al convento e prese il nome di Santarosa in onore della santa a cui era dedicato il convento. Nel 1818 un oste napoletano, Pasquale Pintauro, entrò in possesso della ricetta segreta della Santarosa, modificando leggermente la ricetta e introducendo la variante riccia-sfoglia inventò la sfogliatella. 

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Ricetta:

Gr 500 di farina, gr 250 di strutto, gr 70 di semolino, gr 100 di canditi misti a cubetti, gr 100 di ricotta fresca, gr 150 di zucchero, cannella in polvere, zucchero a velo, sale.

Impastate velocemente la farina con 180 gr di strutto e un pizzico di sale e continuate a lavorare aggiungendo tanta acqua fredda quanta ne occorre per ottenere un  composto sodo.  Formate una palla, ungetela di strutto e lasciatela riposare per un’ora. Portate a bollore 3 dl di acqua salata, versatevi a pioggia il semolino e fatelo cuocere, mescolando, per 5 minuti. Lasciatelo raffreddare, quindi amalgamatelo con i canditi, la ricotta, lo zucchero e un pizzico di cannella. Lasciate riposare. Fondente lo strutto rimasto. Stendete la pasta in un sottilissimo rettangolo di 50×70 cm, pareggiate i bordi e tagliatelo per il lungo in 4 strisce uguali. Spennellatele di strutto e sovrapponetele. Lasciate riposare per un’ora, quindi arrotolate a formare un cilindro. Pareggiate i bordi e tagliate il rotolo in 12 fette spesse circa un centimetro ciascuna. Stendetele con il mattarello per ottenere 12 ovali di 14×9 cm, trasferiteli su un vassoio infarinato e farciteli ognuno con una parte di farcia. Ripiegate gli ovali su se stessi, premendo bene per sigillare i bordi, poneteli su una placca unta di strutto e spennellateli di strutto. Infornate a 250° per 15 minuti, riducete la temperatura a 210° e lasciate cuocere per altri 15 minuti, quindi proseguite la cottura per altri 15 minuti a 170°. A cottura ultimata, sfornate le sfogliatelle cospargetele di zucchero a velo e servitele calde.

Torta all’arancia

Ingredienti: 225gr di burro, 200gr di zucchero, la scorza di 2 arancia, 4 uova, 200gr di farina, 1 bustina di lievito, 50gr di farina di mandorle, 1 cucchiaio di marmellata di arance amare, 3/4 cucchiai di latte per ammorbidire il composto. Per la salsa il succo 2 arance, 60gr di zucchero di canna e 1 cucchiaio di marmellata di arance amare.

In una ciotola amalgamo il burro fuso con lo zucchero e la scorza delle arance e le uova. Aggiungo poi le farine e il lievito e mescolo bene infine il latte e la marmellata di arance amare. Imburrare e infarinare una tortiera con cerniera di dimensioni medie e verso all’interno il composto. Cuocere a forno preriscaldato a 185°C per 25/30 minuti (fate sempre la prova dello stecchino). Nel frattempo in un pentolino metto lo zucchero di canna, la marmellata di arance amare e il succo d’arancia e faccio caramellare. Quando la torta è pronta va fatta intiepidire e poi va sformata e messa sul piatto di portata. Bucherellare la torta e versarci sopra lo sciroppo e poi mettere in frigo a riposare prima di servire.

E’ un’ottima merenda o un dopo pasto.

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Salone Nazionale delle Sagre

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Questo week end si è svolto a Ferrara il Salone Nazionale delle Sagre Enogastronomiche – 13/14 Aprile

Misen: è l’unico evento in Italia a presentare contemporaneamente, rendendo disponibili all’assaggio, le prelibatezze tipiche di oltre cento sagre enogastronomiche dell’Emilia-Romagna e di molte altre regioni. Organizzato dall’Associazione Sagre e Dintorni e Ferrara Fiere Congressi. Ai visitatori viene data l’opportunità di conoscere meglio, sia culturalmente che scientificamente, le caratteristiche nutrizionali e salutistiche dei cibi offerti, nonché il modo migliore per consumarli.

Vi segnalo alcune delle 100 sagre enogastronomiche che hanno partecipato:

Sagra del Radicchio a ( Bosco Mesola – FE – )

Sagra della Salama da sugo tipica a ( Buonacompra – FE )

Sagra di Bigul a Torc a ( Canaro – RO )

Sagra del Tortellino a ( Malalbergo – BO )

Sagra della Porchetta a ( Corporeno – FE )

Sagra della Piadina a ( Marrara – FE )

Sagra del Cinghiale a ( Ponte Rodoni – FE )

Sagra della Zucca e del suo Cappellaccio a ( San Carlo – FE )

Sagra del Salame alla Brace a ( XII Morelli – FE )

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Macarons al cioccolato

La storia e la mia ricetta dei  “Macarons” …..

Benché la loro origine francese sia la più comunemente riconosciuta, una teoria sostiene che la preziosa ricetta fu importata nell’Esagono da Caterina de’ Medici e dai suoi pasticceri italiani, quando nel lontano 1533 sposò Enrico II di Francia. Probabilmente è proprio per questa discendenza italiana che portano questo nome, tanto simile al nostro “maccarone”! I riferimenti più recenti a pasticcini simili risalgono agli anni ’30 del 1800, quando venivano venduti al paio con un ripieno di marmellata, liquore e spezie. Ma la versione moderna dei Macarons nacque agli inizi del secolo scorso per mano del pasticciere Pierre Desfontaines, che lavorava per la Pâtisserie Laudrée di Parigi.

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Macarons al cioccolato

Ingredienti:  220gr di zucchero a velo,  120gr di farina di mandorle,  3 albumi,  30gr di zucchero semolaro, 25gr di cacao amaro, 1 pizzico di sale.  Per il ripieno ho previsto una ganache al cioccolato: 230gr di cioccolato fondente, 1.8 dl di panna, 30gr di burro.

Per la ganache faccio scaldare la panna, tolgo dal fuoco e aggiungo il cioccolato, aspetto qualche secondo e poi mescolo per farlo sciogliere. Aggiungo per ultimo il burro e malgamo. Lascio intiepidire e poi con le fruste monto il composto e poi lo metto in frigo a far rassodare.Per i Macarons invere setaccio la farina di mandorle con il cacao per evitare grumi e unisco il tutto allo zucchero a velo. Monto a neve ferma gli albumi con il pizzico di sale e lo zucchero semolato. Unisco gli albumi alle polveri e poi metto il tutto nella saccapoche e deposito delle piccole noci di composto su una placca da forno rivestita di carta da forno.Mi raccomando le noci di composto devono essere distanti l’una dll’altra di un paio di cm. Per spianare il composto dò dei piccoli colpetti sul fondo della teglia e poi lascio riposare il tutto per circa 30minuti. I macarons vanno infornati a forno già caldo a 150°C per 15 minuti. Quando i macarons saranno freddi li potete staccare dalla carta forno e farcire.

Torta con ananas fresco

Ingredienti: 1 disco di pan di spagna, 1/2 ananas fresco, 50ml di succo di ananas 100%, crema pasticcera qb, gelatina per lucidare.

Pulisco l’ananas e la taglio pezzetti. Bagno il pan di spagna con il succo d’ananas diluito con un pochino di acqua, poi sopra spalmo la crema pasticcera e dispongo i pezzetti di ananas. Per concludere spalmo la torta con la gelatina per lucidarla e la metto in frigo.

E’ un’ottima merenda o un dopo pasto.

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